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CAPITOLO I

IL COMMERCIO ELETTRONICO

1.3. Classificazione del commercio elettronico

Per effettuare uno studio sulla portata e sul significato del Commercio elettronico, occorre considerare la prospettiva entro cui questo si pone. In una prospettiva di comunicazione, il Commercio elettronico può considerarsi come la diffusione di informazioni tra imprese ed organizzazioni, circa le loro attività, i relativi prodotti e servizi. In una prospettiva relazionale invece, il Commercio elettronico consiste nell’insieme di soluzioni volte ad accrescere l’efficienza e l’efficacia degli strumenti utilizzati delle imprese per promuovere, sviluppare e consolidare le relazioni commerciali con la propria clientela, attuale e potenziale. Ebbene, il Commercio elettronico, può essere classificato in relazione alle diverse categorie di soggetti coinvolti nei rapporti e nelle transazioni stesse:

Il commercio elettronico di tipo BTB¹ , è quell’attività di scambio di beni e servizi tra imprese, le quali sfruttano la rete per ottenere nuove opportunità di business. Detta attività di scambio, può essere condotta dalle imprese fornitrici ed acquirenti, in modo diretto, tramite i siti aziendali privati, ovvero indirettamente, tramite l’ausilio di particolari intermediari che facilitano l’incontro tra le imprese stesse.
La forma di Commercio elettronico più conosciuta, è rappresentata dalla gestione delle transazioni informative e commerciali tra imprese e consumatori finali. Questa attività, rappresenta la naturale espansione delle attività di tipo Business to Business (BTB), e può svilupparsi a diversi livelli di complessità, a partire dalla “semplice” promozione on line della propria offerta commerciale, alla possibilità data al consumatore, di effettuare l'acquisto del prodotto o servizio via Internet, sino ad arrivare alla regolazione online del pagamento. Sostanzialmente, viene riprodotta in modo virtuale, l’attività normalmente compiuta dall’operatore economico nel commercio tradizionale. Questo modus operandi, permette alle imprese, maggiormente permeabili alle innovazioni ed agli stimoli del mercato, di sfruttare strategie di one to one marketing, servendo, tuttavia, mercati di massa. Certamente, nel Business to Consumer, un’importante scelta aziendale, è quella di offrire un supporto di servizi ed infrastrutture tecniche necessarie a garantire una sicura vendita online, vista l’esistenza della preoccupazione e diffidenza dell’utente finale circa la sicurezza dei pagamenti e della reale identità del contraente. La società di ricerca Bonn Consultancy Empirion² , ha recentemente intervistato un campione di 7.700 cittadini appartenenti a 10 Paesi europei, tra i quali Regno Unito, Francia, Germania, Italia e Spagna, chiedendo quanto avessero speso, nei mesi precedenti, per acquisti di beni tramite la rete.
Secondo un calcolo annuale, gli europei avrebbero speso ben 16 miliardi di euro (31 mila miliardi di lire). Nel Regno Unito, le transazioni via rete superano i 5 miliardi di Euro, mentre l'Italia e' ancora in ritardo, con un volume di vendite di appena 1,1 miliardi di Euro (2.130 miliardi di lire). Prima degli italiani, troviamo i tedeschi, che spendono 3,6 miliardi di Euro ed i francesi con 3,4 miliardi di Euro.
Le effettive dimensioni del fenomeno, si comprendono meglio se si guarda il consumo pro-capite: la Finlandia e' al primo posto con 200 Euro (387 mila lire), seguita dalla Danimarca con 160 Euro, mentre l'Italia e' fra gli ultimi con una spesa di appena 20 Euro (39 mila lire) a persona.

Le applicazioni più interessanti, per questa tipologia di commercio on line, si hanno nei prodotti editoriali, servizi turistici, bancari e finanziari e nei prodotti software per computer. In ogni caso, il business to consumer, permette di stabilire un rapporto interattivo con il cliente e di effettuare una personalizzazione dell'offerta, per cui l'intrattenimento del consumatore nel sito, svolgerà comunque un ruolo fondamentale per la diffusione dell'e-commerce. Comunque venga considerato, l'e-commerce, nei suoi diversi aspetti, sta radicalmente trasformando i modelli e i processi di business, le modalità di presenza sui mercati e le relazioni con i consumatori. Le piccole e medie imprese che comprendono l’importanza del Commercio elettronico, sezione to Consumer, continuano ad investire in tale realtà, creando delle "Comunità Virtuali", "Negozi virtuali" o "Reti di imprese".

Le "Comunità virtuali" sono ambienti virtuali che aggregano diversi soggetti, geograficamente distanti tra loro così da permettere agli stessi, di "incontrarsi" e discutere su argomenti di interesse comune. I siti che ospitano comunità virtuali sono in forte crescita ovunque e ciò a dimostrazione di come Internet non soddisfi solo esigenze di informazione, assurgendo sempre più ad uno spazio di socializzazione e di incontro. Poiché le comunità virtuali sono costituite sulla base di interessi condivisi, costituiscono di fatto, target già selezionati per possibili azioni di e-commerce. L'apertura di rapporti di collaborazione con una comunità virtuale permette all’impresa di comprendere meglio il proprio target, e di coinvolgerlo nella progettazione e nella valutazione dell'offerta. Ciò è possibile sviluppando gradualmente livelli di interattività sempre più complessi. Ebbene, questa sinergia informativa, si rivela particolarmente utile per le PMI, visto che con Internet è possibile sviluppare relazioni dirette e durature con i consumatori finali, fino a coinvolgerli nella realizzazione di nuovi prodotti e servizi, raggiungendo così maggiori gradi di personalizzazione dei prodotti da offrire. Un "negozio virtuale", può essere definito, da un punto di vista tecnologico, come un insieme di infrastrutture ed applicazioni che consentono la gestione in Internet del processo di vendita di beni o servizi. Questo, è costituito da diverse funzioni aziendali, organizzate in modo tale per rendere efficiente l’intero processo della transazione commerciale:

Un’altra strategia perseguibile, è quella che vede la creazione di una "Rete di imprese", costituita da un insieme di aziende che, appartenendo alla medesima catena del valore, sviluppano in modo integrato attività di Commercio elettronico, al fine precipuo di soddisfare al meglio le richieste provenienti dal mercato. Questo tipo di organizzazione è resa possibile dall'uso dalle moderne tecnologie dell'informazione e dalle opportunità di collaborazione generate da Internet, costituendo, di fatto, un'unica impresa virtuale. Concretamente, tali imprese, sono connesse tra loro, tramite un'infrastruttura di reti Intranet ed Extranet, in modo tale da poter integrare i vari processi operativi delle diverse realtà aziendali senza limiti geografici o temporali, per cui ogni soggetto della rete copre un singolo segmento della catena del valore necessaria a produrre un bene o un servizio; ripartendo così il rischio di impresa tra tutte le imprese partecipanti. Pur trattandosi di una struttura organizzativa articolata, che si fonda sui rapporti fiduciari sviluppati tra i vari attori, è possibile valorizzare le competenze distintive di ciascun partner, gli skill, e quindi flessibilità, abilità comunicativa e capacità di gestione del cambiamento divengono i fattori critici di successo dell'impresa virtuale.
Questa è la forma più recente di Commercio elettronico tra consumatori finali, resa possibile dallo sviluppo sulla rete, di siti che organizzano aste online per diverse categorie merceologiche di beni, che gli utenti possono scambiarsi. Il sito, organizza l’asta, fissando sia le modalità di funzionamento, sia l’ambiente entro cui si svolgerà la transazione commerciale tra i consumatori, i quali potranno, previa registrazione al sito, interagire tra loro e definire anche le modalità di pagamento e consegna dei beni acquistati. Il sito quindi, non offre servizi aggiuntivi al semplice incontro tra domanda ed offerta, per cui si farà garante esclusivamente della reale identità delle parti che partecipano all’asta stessa. Questo rapporto commerciale online, si instaura tra la Pubblica Amministrazione e le imprese. Le imprese possono, ad esempio, partecipare a gare di appalto indette dalla P.A. direttamente online, la quale, a sua volta, potrà effettuare la ricerca delle aziende tramite Internet, così da richiedere la partecipazione di un più elevato numero di imprese all’appalto stesso. Questo settore, potrà espandersi solo se, in un prossimo futuro, avremo modo di assistere ad un radicale cambiamento di mentalità e diverso atteggiamento della classe politica dirigenziale presente nella maggior parte strutture Statali e locali.

 


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